RAFFAELLA RACCONTA BERLINO

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Raffaella, in viaggio con Aleste a Berlino dal 24 al 27 agosto 2018 racconta…

“Poco meno di 72 ore per conoscere le sue attrazioni principali,subire il fascino di Berlino ed esclamare: Meravigliosa!

Abbiamo camminato molto, toccando i principali luoghi simbolo della città, monumenti, piazze, musei, spaziando dalla Berlino imperiale a ciò che resta del Muro, passando per il Mitte, cuore pulsante della città.

La città si sta preparando a nuovo per i festeggiamenti del trentennale della caduta del muro,è un cantiere in fermento che però non ci ha impedito di viverla al meglio.

L’urbanistica postmoderna convive perfettamente con le testimonianze della grande storia di questa città.

Il castello di Charlottenburg con le sue straordinarie architetture, e con il suo giardino che costeggia il fiume Sprea, ci ha letteralmente incantato.

Dalla Torre della Televisione, uno dei simboli della città , abbiamo goduto di una vista mozzafiato, aiutati anche dalla splendida luce del pomeriggio che ci ha regalato un panorama da brivido.

berlino_2018_bundestag_02Per non parlare dell’emozione vissuta nel Palazzo del Reichstag, quando raggiunta la sommità della cupola in vetro progettata da Norman Foster (veramente un capolavoro architettonico), abbiamo fruito della spettacolare vista sulla città che stava accendendo le sue luci.

Emozionante è stato camminare lungo la East Side Gallery, una galleria d’arte decisamente inusuale e unica che preserva la sezione più lunga del muro di Berlino,con oltre 106 murales, veri pezzi di arte di artisti internazionali.berlino_2018_east_side_gallery_04

Una curiosità che ci ha colpito è stata notare che a Berlino nel semaforo per l’attraversamento pedonale il giallo non esiste. C’è l’omino verde e c’è quello rosso: lo chiamano “ampelmann” qualcosa tipo l’uomo lampadina, ed è così famoso che esistono negozi di gadget, accessori, abbigliamento, persino un ristorante che hanno reso questo simpatico omino luminoso una icona della città.

Camminando lungo il viale dei Tigli, unter den Linten, abbiamo ammirato numerosi palazzi storici. il Teatro dell’Opera, la bellissima sede dell’Università Humboldt, la Biblioteca Nazionale, e lo storico Hotel Adlon, fino a raggiungere l’imponente Porta di Brandeburgo, dove le foto di rito hanno avuto la meglio.

Il maestoso Duomo, il Berliner dom, lo abbiamo ammirato solo dall’esterno, perchè al suo interno, al momento della nostra visita, si stava svolgendo un concerto d’organo.

berlino_2018_memoriale_olocaustoCertamente un altro must della città è il memoriale dell’olocausto, un’opera composta da 2711 steli di calcestruzzo grigio scuro di varia altezza posizionate su un terreno leggermente inclinato e ondulato,sistemate a griglia in modo da sembrare sepolture e totalmente percorribile al suo interno dai visitatori. E’ superfluo dire come questo labirinto di blocchi, a ricordo del genocidio, abbia scaturito una profonda riflessione ed emozione. Il progetto infatti vuole sperimentare attraverso la freddezza delle sue strutture l’angoscia, lo spavento e il disorientamento di un popolo davanti alla cancellazione di ogni traccia di umanità.

Nella nostra visita a Berlino non è mancata “una capatina “ all’isola dei Musei dove abbiamo visitato il Neues Museum, che accoglie un’interessantissima esposizione egizia , e dove abbiamo ammirato esterefatti la bellezza del busto di Nefertiti. Purtroppo il Pergamonmuseum è in ristrutturazione e quindi non l’abbiamo potuto visitare, e anche l’Alte nationalegalerie quella sera non era accessibile per un guasto all’impianto elettrico, motivo in più per ritornare in questa bellissima capitale.

berlino_2018_ddr_museumCosì alcuni di noi si sono recati al Museo della DDR, una esposizione permanente che addensa tutto ciò che può ricordare il quarantennio della Repubblica Democratica Tedesca (1949-1990). Il DDR-Museum si presenta infatti con diverse sale, ognuna delle quali è in grado di aprire finestre e squarci su tutti gli aspetti della vita nell’ex repubblica democratica : dalla ricostruzione di un tipico appartamento di Berlino est, arredato di tutto punto con lampade, mobili e oggetti vari della quotidianità, macchine da scrivere, la radio, i libri e le letture dell’epoca, orologi, sveglie, enormi giradischi e i prodotti di consumo alimentare: dal caffè Mocca-Fix, la vita-cola, passando per i fagioli Tempobohnen, la birra Roter Oktober fino ai conosciuti cetriolini dello Spreewald. Tutt’intorno busti, targhe, insegne e bandierine. In una sala a parte abbiamo ammirato la mitica utilitaria con motore a due tempi, la Trabant o Trabi, croce e delizia dei cittadini della DDR che una volta ordinata andava attesa per una decina d’anni …. Il museo reca con sé lo slogan “Geschichte zum Anfassen”, ovvero “storia da toccare con le mani”. Qui più che in altri luoghi la storia diventa palpabile nel senso concreto del termine. Oggetti, scuola, lavoro, vita sportiva, vacanze, vita militare, feste, vestiario, canzoni, motti, tutto è custodito in teche con cassetti e sportelli rigorosamente apribili e ogni cosa coinvolge.

berlino_2018_spreaDomenica nel tardo pomeriggio ci siamo rilassati con una gita in battello lungo la Sprea, ammirando la città da un altro punto di vista , e confermando come questa particolare capitale sia riuscita a conquistare il nostro cuore.

Durante la nostra permanenza abbiamo anche mangiato e assaggiato birra di ogni tipo, anche verde, tipica di Berlino, gustato prelibatezze della cucina berlinese e assistito ad una rievocazione storica.

Pochi giorni, vissuti intensamente!”

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Marco Oggioni
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