Aprile 2018. Quando abbiamo iniziato a documentarci sui monasteri dipinti della Bucovina, patrimonio Unesco, ci eravamo fatti l’idea che queste piccole chiese con secoli di vita alle spalle, meravigliosamente conservate, fossero sufficienti a giustificare il viaggio in questa remota regione d’Europa. E non ci sbagliavamo affatto: Voronet, Humor, Moldovita, Sucevita e Dragomirna ci hanno lasciato letteralmente a bocca aperta.
Quello che però non ci aspettavamo è che la Bucovina fosse così bella. Il suo paesaggio verdissimo, i suoi pascoli, i paesini e i carretti trainati da cavalli utilizzati ancora da gran parte della popolazione impegnata nelle attività agricole hanno lasciato un bel ricordo nella nostra memoria di viaggiatori.
E poi le tantissime cicogne, che edificano incredibili nidi in cima ai pali della luce, praticamente ovunque nelle campagne, ed i cigni selvatici che nuotano placidamente in piccoli specchi d’acqua.
Altre volte ci era capitato di vedere belle chiese ortodosse, vuoi in Bulgaria o in Grecia, ma questi piccoli e isolati monasteri sono qualcosa di estremamente peculiare. Costruiti da abilissimi muratori e carpentieri (basta osservare le triplici curvature dei tetti) non sono stati solo dei luoghi di culto nel corso dei secoli, ma al tempo stesso biblioteche visive per gli analfabeti (praticamente la quasi totalità delle popolazioni rurali) e fulcro dell’identità culturale e spirituale di questi territori.
Le storie bibliche ed evangeliche narrate sulle pareti esterne sono esplicite e “leggibili”: chiunque osservandole poteva capire molto del significato che i pregevoli pittori volevano comunicare. E sopratutto avere chiaro quale fosse il destino riservato ai peccatori!
Molto sorprendente è stata anche visita al Museo delle Uova dipinte della signora Letizia, che ci ha guidati in un percorso di migliaia di uova dipinte provenienti da tutto il mondo, alcune vecchie di secoli, da lei raccolte, classificate e collezionate con grande cura e amore. Dopo averci mostrato la sua incredibile abilità nel tracciare linee, figure geometriche e simboli con semplici pennini attraverso i quali fluiva cera liquida colorata, anche noi ci siamo cimentati in questa arte povera di mezzi (uova, cera e colori naturali) ma al tempo stesso ricca di significati e spiritualità. Ogni colore, disegno o stilema ha infatti in questa tradizione un significato ed un auspicio preciso: salute, famiglia, amore e serenità interiore i temi ricorrenti declinati e ripetuti come all’infinito sulla superficie delle uova, simbolo di rinascita.
Che dire infine dell’ospitalità dei rumeni? Tanti sorrisi e buon cibo, semplice, ma abbondante!
Per questo e molto ancora abbiamo deciso che torneremo presto in Bucovina!
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