EPIRO, LA GRECIA CHE NON TI ASPETTI

zagori

Sono stato in Epiro varie volte, sempre di passaggio, tranne che nel 2011 quando ho fatto un viaggio esplorativo per verificare i presupposti per lo sviluppo di alcuni prodotti destinati agli appassionati di attività sportive all’aperto.

Fu un viaggio sorprendente. Lavoravo in quegli anni per Anek, traghetti e tour operator per la Grecia, e fu un sopralluogo molto istruttivo.

Innanzitutto perchè quando si pensa alla Grecia, si pensa sempre alle spiagge oppure ai monumenti della classicità. E invece l’Epiro è tutt’altra cosa. Non si tratta di scegliere cosa sia più bello (concetto peraltro assolutamente fuorviante per un vero viaggiatore), perchè sarebbe un po’ come paragonare le Dolomiti con Taormina, quanto predisporre la mente a non lasciarsi inagannare dai luoghi comuni.

Attraversando con il fuoristrada i boschi e le montagne della regione di Zagori, nel nord dell’Epiro, avevo come la sensazione che ad un certo punto sarebbero saltati fuori Yoghi e Bubu, piuttosto che un pastore su un pick-up un po’ malmesso che trasportava il latte per la feta, il famoso formaggio di Dodoni, ora assai comune anche da noi.

L’Epiro infatti è attraversato dalla catena montuosa del Pindo, che corre da nord a sud che mostra una certa somiglianza con il nostro Appennino, ma ne differisce per un aspetto fondamentale: mentre il nostro Appennino è punteggiato di borghi, castelli, abbazie e monasteri, qui la presenza dell’uomo è estremamente rarefatta. La natura è veramente sovrana, con le cime del Tymfi (2.497 mt), dello Smolikas (2.637 mt, la seconda vetta della Grecia dopo il Monte Olimpo 2.937 mt) e le cinque torri dell’Astraka (2.432 mt), le Dolomiti greche, che dominano un paesaggio nel quale l’uomo è presenza marginalissima e la catena alimentare dei predatori carnivori inizia con l’orso e prosegue con il lupo, lo sciacallo, la lince e il gatto selvatico.

Ho una grande nostalgia di questi luoghi, delle persone che ho incontrato, del cibo gustoso e della buona grappa (il rakì) che mi è stata offerta praticamente a tutte le ore del giorno.

Per questo ho ipotizzato di tornare, abbinando alla regione di Zagori una visita alle Meteore, che, almeno una volta nella vita vanno ammirate.

Se volete saperne di più, continuate a seguirci e presto vi daremo tutti i dettagli.

Intanto stiamo tutti a casa…

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Marco Oggioni
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